19 gennaio 2012

Slide 2 - I'm on sale.

V: Ciao, che fai qui, tutta sola?
W: Sono in vendita.
V: Mmm. E quanto costi?
W: Diecimila.
V: Diecimila. Non ho così tanti soldi in tasca (peccato). Ci si vede (Ci si vede? Bah).
W: Dove vai?
V: Lì, mi prendo due birre e poi vado a letto, è stata una giornata lunga.
W: Aspetta!
V: Aspetta?
W: Si. Vengo anch’io.



V: Due birre, per favore.
W: Preferisco il tè.
V: Una birra e un tè caldo, per favore.

V: …
W: Non dici nulla?
V: Non saprei che dire. Se ti chiedo come mai una ragazza così bella è in vendita ai lati del mercato mi sa che divento banale.
W: Sono in vendita perché sono bella. Ma non sono una ragazza.
V: A no? Avrei detto di si.
W: Sono un uomo.
V: Balle.
W: Guarda la mia ID card, Wu Muol. E’ il mio nome. Il mio corpo è quello di una ragazza, ma sono un uomo.
V: Mmm. Come hai fatto?
W: Diventare una ragazza mi è costato ventimila dollari.
V: E’ un sacco di soldi.
W: Li guadagno in un mese o poco più, ora.
V: No, pensavo, è un sacco di soldi, solo per piacere agli altri.
W: …
V: Io credo di non fare nulla per piacere agli altri.
W: Lo so.
V: Lo sai? E come?
W: Non hai soldi.
V: Non è che non ho soldi, è che…lasciamo perdere. Quindi tu ti vendi al mercato. Per ventimila dollari al mese, o poco più?
W: Si. E tu invece? Che fai di solito?
V: Quasi niente.
W: Quasi niente.
V: Si, insomma, suono la mia chitarra, leggo, scrivo, passo le giornate a fare due chiacchiere in giro. Cose così.
W: Ah. Suoni, leggi, chiacchieri e vieni a prendere due birre a Bangkok.
V: Si, grossomodo si.
W: Come fai?
V: Come faccio cosa?
W: A vivere così.
V: E’ ironico, avrei voluto farti la stessa domanda, ma mi suonava offensiva.
W: Scusa.
V: Lascia stare, ci sono abituato, in un certo senso.
W: Altra birra?
V: Volentieri.
W: Offro io, che tu non hai soldi.
V: Non è che non ho soldi…
W: Scherzavo, non ti arrabbiare.
V: Quindi hai cambiato sesso per stare in strada.
W: Non ti va di parlare di te?
V: No.
W: Si. Gli uomini comprano di più e pagano di più.
V: Secondo te perché?
W: Perché sono più ricchi. E le mogli li scusano più facilmente, perché sono più ricchi, o almeno abbastanza ricchi per loro.
V: Glielo dici ai tuoi clienti che sei un uomo?
W: Lo vedono da sé, ad un certo punto.
V: (Dio mio, devo essere il sovrano del paese dei coglioni o qualcosa del genere!)
W: Quasi nessuno si lamenta. A chi si lamenta restituisco i soldi, ma sono pochi. Chi cerca la bellezza raramente è interessato al sesso.
V: Mmm.
W: Il sesso è un incidente, una scusa. I miei clienti non cercano il sesso, anche se facciamo sesso. Cercano la bellezza e quasi sempre il sesso è indifferente.
V: Ma tu hai dovuto cambiare sesso.
W: Non c’entra tanto il sesso, sono dovuto diventare bella.
V: Mi spiace. (Imbecille che non sei altro, seppellisciti in una fossa, cosa cazzo dici ritardato incurabile.)
W: Non preoccuparti, ci sono abituato, in un certo senso.
V: Ok. E’ stato un piacere, ora mi tocca ritornare in albergo. Ci si vede. (Ci si vede?)
W: Aspetta! Per favore. Non vuoi un’altra birra? Possiamo fare altre due chiacchiere.
V: Sono stanco, magari un’altra volta. (Un’altra volta? A Bangkok? Imbecille!)
W: Non mi va di tornare in strada.
...
V: Una birra. Poi vado.
...
W: Ti piace la città?
V: Non saprei. Cioè, si. E’ fantastica, ma è anche un inferno. Non credo potrei viverci.
W: Ci si abitua.
V: Immagino di si.
W: Sei fortunato.
V: Io? Perché?
W: Beh, puoi venire qui e poi puoi ripartire quando vuoi. Se non ti piace, pazienza, puoi salire su un aereo e addio Bangkok.
V: Beh, si. Anche tu puoi. Sei ricca (Ricca? Ricco?), un aereo ti costerà due serate (Ecco, lo vedi? Sei un coglione).
W: …
V: Mi spiace, non volevo…
W: Non ti preoccupare. Non è quello. E’ che io vorrei prendere un aereo, ma non posso.
V: Non puoi.
W: Non posso.
V: Perché?
W: Non mi va di parlarne.
V: Ok. Hai mai letto “Lo straniero”? E’ un romanzo di Camus.
W: Si.
V: (Si?) Beh, allora capirai che voglio dire con “non ci sarà mai nessun luogo che potrai chiamare casa”.
W: E’ solo un libro.
V: Alla fine non abbiamo molto altro. E’ un libro, ma è un libro bello. Non si può chiedere molto di più.
W: Si, è bello.
V: Grazie di tutto. Ora devo proprio andare, buona notte.
W: Aspetta!
V: Aspetta?
W: Si. Aspetta. Vengo con te.

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