27 novembre 2009

Le cattedrali nel deserto. Il "miglior sistema" feat. Mr Tremonti.

Per il mio rientro in scena dopo questa pausa avevo pensato di scrivere un articolo citando l'Odio, il film di Kassovitz che ha vinto la palma d'oro nel '95. Francamente però la rabbia è troppa per gli esercizi di stile. Ho abbandonato l'idea e dovrete accontentarvi di qualcosa di più ordinario.

Da due giorni state sentendo i telegiornali blaterale di come una crisi finanziaria in Dubai stia minacciando l'economia globale. Bene. Anzi, "fin qui tutto bene" come direbbe Kassovitz. Cerchiamo prima di tutto di capire di cosa stiamo parlando.

Tutto il mondo oggi si risveglia più povero. Si oggi. Ieri era il giorno del ringraziamento quindi in USA l'impoverimento era in vacanza. Non temete, è tornato puntualmente al lavoro oggi, raggiungendo i suoi colleghi europei che già ieri si erano dati da fare.

Siamo più poveri. Di quanto? Non ha troppa importanza, la rabbia deriva dal perché.

Siamo più poveri. Perché un gruppo di derelitti umani che sono al comando delle principali banche inglesi, quali Lloyds, Barclays, Hsbc, nonché i montanari svizzeri della Credit Suisse (tra gli altri) hanno deciso di prestare i nostri soldi a dei beduini che anziché viaggiare sui cammelli preferiscono giocare a fare gli imperatori nel deserto.

Questi imperatori della demenza ieri hanno detto che "probabilmente" non restituiranno quei soldi.

Si. Avete presente il fatto che, a trentacinque anni con un lavoro fisso, se andate in banca a chiedere un mutuo per la prima casa vi chiedono se vostro padre può firmare per garanzia?
Ecco, ai beduini hanno invece hanno concesso una tale quantità di denaro che solo ad immaginarla si hanno le vertigini. Senza richiedere nessuna garanzia.

Questo denaro è stato utilizzato per costruire piste da sci nel deserto o peggio. Cose come questa.

Prendetevi cinque minuti per guardare questo video.



A vederlo mi sono venuti i brividi. In confronto le pubblicità grottesche dei film futuristici sono meno inquietanti. Se qualcuno di voi trova questo obrobrio ammirevole o anche solo accettabile, prego. Accomodarsi pure. Lo Zyklon B è il rimedio perfetto per la vostra vita.

Non si tratta di altro che follia. Quella vera. Non la libertà del giullare, non la creatività del genio. E' la negazione della ragione.

In questi aborti sono finiti i nostri soldi. A questi malati mentali sono stati affidati.

Presto le banche e i loro comandanti andranno a piangere dai nostri governi, perché gli sceicchi della demenza non restituiranno i loro soldi. Che poi sono i nostri.
Per ripianare le loro perdite, visto che le banche non possono fallire -secondo comandamento del dio sistema occidentale- i governi concederanno loro dei finanziamenti. Indovinate con quali soldi?

Nel frattempo in Italia i giornalisti si rincorrono come satiri nei campi elisi, facendo a gara a chi ribadisce con più forza che l'Italia non sarà toccata dalla crisi. Che noi siamo poco esposti. Che noi, insomma, fin qui tutto bene.

Il nostro ministro del tesoro va in televisione. Rai tre. I comunisti. Santoro.

Affronta il carismaticissimo Bersani. In una gara a non parlare di nulla nel tentativo di dividere per zero. Ovviamente non una parola sulla finanza. Lo spettacolo è così avvincente che presto torno a curare la mia SG ma ad un tratto si rompe il mi basso. Il mi basso non si rompe quasi mai. Deve essere stata l'onda d'urto della boiata di Tremonti.

L'Italia ha il miglior sistema pensionistico europeo! Da quando noi l'abbiamo adeguato inserendo la clausula che l'età pensionabile scala con l'aumento dell'aspettativa di vita media.

E' il momento di alzare un po' il volume. Innocence faded può aspettare qualche minuto.
Parliamoci chiaro, un sistema pensionistico è "migliore" quando ti fa lavorare di meno e o ti da più soldi. Se lavori per più tempo non è "migliore". Ti stanno rubando più vita.

Vi hanno detto che è necessario. Che è normale. Che fin qui tutto bene. Se vivi di più devi lavorare di più.
Ma allora, perché è migliore? Per chi è migliore?

Per lo stato, ovviamente.
Perchè spende meno soldi.
Non fa una piega.
Fin qui tutto bene.

Il sistema migliore a questo punto sarebbe il non pagare affatto le pensioni. Ovviamente la gente tirerebbe fuori quei vermi annidiati nei palazzi romani per le caviglie e regalerebbe loro il giusto trattamento. Quindi no, quello non sarebbe il sistema migliore. Per loro.

Il sistema migliore è quello in cui ci convincono che sia meglio lavorare per più tempo durante la nostra vita. E' quello che ruba più a fondo. Peccato che l'occupazione non compare da un giorno all'altro e per ogni vecchio che rimane a lavorare per qualche anno in più c'è un ventenne disoccupato in giro. Non cambia nulla. Oddio, quasi nulla. Il pensionato lo deve pagare lo stato, il ventenne lo mantiene la famiglia.

Ecco qual'è il sistema migliore, quello che ci sfila i soldi dal portafoglio.
Eh ma lo stato non ha più soldi. Ci è stato detto. Ci è stato fatto credere. E ringraziate iddio, perché fin qui tutto bene.

Per regalare l'Alitalia agli amichetti, i soldi sono stati trovati.
Per far produrre più auto alla Fiat, auto che nessuno vuole comprare, i soldi sono stati trovati.
Per finanziare le operazioni militari in stati lontani migliaia di kilometri, i soldi sono stati trovati.
Per costruire le cattedrali nel deserto, i soldi sono stati trovati.

E il comunista Santoro? -Zitto.

E il superesperto dell'economia di sinistra Bersani? L'uomo la cui visione del sistema economico ricalca quella degli studenti del secondo anno di economia, preparati su libri che trattano teorie e temi del dopoguerra. -Zitto.

Mi chiedo: chi se non il brigatista che piazza una pallottola all'inguine di questi uomini ci può salvare? Ah mi raccomando. Mentre stanno morendo, che non si dimentichi, sorridendo, di spiegare loro come quella sia la soluzione migliore.

4 novembre 2009

L'immaginario del dottor Parnassus.

Se volete andare a vedere questo film non fate come me.
Non andate per passare due ore con gli amici.
Non andate a vedere una favola.
Non prendetevela alla garibaldina.
Non aspettatevi l'inquisizione spagnola.

Anche se non è una vera e propria recensione, in quello che segue ci sono degli spoiler. Se non avete ancora visto il film e volete vedervelo senza sapere nulla, NON proseguite la lettura. Ci risentiamo dopo la vostra visione, in caso.


Se siete ancora qui significa che avete già visto il film oppure che siete troppo curiosi per aspettare.
Nel primo caso probabilmente sarete un po' confusi. Non vi biasimo. E' successo anche a me all'uscita dalla sala.

A giudicare dalle facce dei miei amici e degli altri spettatori siete in ulteriore compagnia.
Il lavoro di Gilliam è contorto, visionario e surreale. E' praticamente impossibile trovarvi un senso immediato, e la sensazione di incompiuto ti si attacca alle gambe. Si esce con gambe pesanti dalla sala, dopo aver visto questo film.

Non mi voglio fermare troppo sulla performance degli attori. Troverete molti giudizi in proposito in rete e il mio sarebbe del tutto superfluo. Mi piace invece ripensare il film. Strappare con voi quella pesantezza alle gambe.

Per qualche giorno, sul forum di NGI, si è parlato di linguaggio. Una certa parte dei miei lettori viene proprio da quel forum quindi colgo l'occasione per salutare con un cenno la platea.

Senza quella platea io avrei ancora qualcosa di pesante da trascinare. Attaccato alle gambe. Dopo il film di Gilliam. Perché il linguaggio è la chiave del film.

Ad essere onesti Gilliam mette subito in chiaro le cose. In un modo che più chiaro non potrebbe essere. Luce.

"Noi raccontiamo una storia eterna. Se ci fermassimo l'universo scomparirebbe."

Quello che sembra un insensato vaneggiamento di un monaco è in realtà la concezione di Gilliam sul linguaggio. Così innocentemente espressa che quasi non la si nota. Occupati come siamo a cercare in chissà quale anfratto della trama un senso.
Il linguaggio condiviso crea la realtà, l'universo, descrivendoli. A nulla serve al diavolo zittire i monaci. Qualcun altro sta già raccontando un'altra storia, l'universo vive in essa. E' il regista a prendere il posto dei monaci zittiti e la platea forma la dualità, la condivisione, necessaria al linguaggio.

Di qui in poi è solo una carneficina. Una carneficina di immagini, di illusioni e di sensazioni che ditruggono le nostre sovrastrutture e i nostri linguaggi, fino a che non rimane solo quello del regista.

La prima vittima è la fisica, la scienza. Uccisa dalla magia surreale dell'immaginario di Parnassus, dalle sue regole improbabili, dalla sua fiabesca assurdità.

La seconda è la logica. Muore nel non rispetto delle regole, nella mancanza del rapporto causa effetto. Nelle promesse e scommesse insensate, mai rispettate, mai riscosse. Mai centrali nel filo narrativo del film. Puro specchio infranto della scena del ballo tra Valentina e Nick.

L'ultimo sacrificio è quello della morale. Sembrerebbe strutturale, eterna diatriba tra il santo Parnassus e il diabolico Mr. Nick a contendersi anime nel corso dei secoli. Lo spettatore si aggrappa a questa corda, unica salvezza in un sogno surreale. Il regista la taglia. Le anime "salvate" da Parnassus sono in realtà truffate da Tony. Mascherato in volto, come nascosta è la sua anima. Mr Nick non è poi così cattivo come lo si dipinge. Il monaco Parnassus accetta di diventare assassino per salvare la figlia che ha già scelto di dannarsi.

E lo spettatore precipita senza appigli, proprio come Parnassus continua a essere intrappolato nel suo immaginario, a rivivere scelte di una morale che ormai agonizza, fino a sputare l'ultimo respiro.
Solo a questo punto, quando Parnassus uccide l'ultima scelta con un senso apparente, quella morale, riemerge l'uomo. L'uomo disperato Parnassus ma anche l'uomo vivo, sua figlia, sposa e madre.

Luci in sala.
Il passo è leggero.

2 novembre 2009

La rete (Slight return)...

Oggi mi stavo sollazzando allegramente con un video dei Tool, Prison sex, quando ho avuto la malaugurata idea di seguire youtube in uno dei suoi voli pindarici.

Il primo video consigliato, per "attinenza", era di una tizia che, a farla breve, spiegava come evitare o sopportare il puzzo del cazzo mentre si succhia il medesimo.
Smetto dopo un paio di minuti, non avendo chissà quale interesse per l'argomento.
-Bella cagata. Mi dico.

-Come farà la gente a perdere tempo con.... COOOSA!?

67397754 visite.

Si, è inutile che proviate a ricontare il numero delle cifre cercando una qualche speranza per la razza umana. Sono proprio più di SESSANTASETTEMILIONI di persone che si sono informate sul puzzo di cazzo che si percepisce mentre si fanno i bocchini!

Quella cifra mostruosa ci ricorda che non solo le nostre amanti, vere o immaginarie che siano, ma anche le nostre sorelle, amiche e madri succhiano cazzi. Al di là di questo, personalmente, mi è ritornato in mente che non avevo trovato nessuna informazione a proposito del filmato di Markram di cui parlo in questo articolo .

Cosa c'entrano le neuroscienze col succhiare cazzi vi starete chiedendo. C'entrano, se si pensa alla struttura di internet. "Se su Google non c'è, allora non esiste", "informati, apri internet!". Queste e molte frasi del genere sono ormai entrate nell'uso comune, ma in realtà, quanta informazione si può trovare nella rete?

In alcune tecniche anestetiche, praticate in sala operatoria, si induce a mezzo di farmaci una sorta di "rumore di fondo" nel cervello. Questo "rumore", di fatto, copre tutti gli impulsi sensoriali e sopisce la nostra stessa consapevolezza.

Tornando a noi, mi sento di dire che in rete vi siano in effetti, più informazioni che in qualsiasi altro "posto" nel mondo, purtroppo sono coperte, volutamente o meno da un fitto strato di merda, di cui questo blog fa sicuramente parte. Da qui, il disprezzo per me stesso (parafrasando il buon Hank Moody).

Quanto ci costa avere a disposizione quelle informazioni?

La rete ha di fatto creato una serie di individui con variegati attributi: "kuelli ke conoscono tutti i processi di Berlusconi", "kuelli ke sono chimici perché hanno imparato su wikipedia la formula del THC", "kuelli ke il latte fa male", "kuelli che...è solo un meme", "kuelli ke i MMORPG sono kome la droga", "kuelli ke...se non sei informato STAI ZITTO!", "kuelli ke per fortuna c'è l'informazione libera sull'internet", "kuelli ke ho scopato una tipa okkey e corro a dirlo a facebook", "kuelli ke LOL che sei XD", "kuelli che...la tua cultura è solo wikipedia", "kuelli ke l'internet non è più quello di una volta"...

Non so voi, ma io sento una gran puzza. No, non è di cazzo, forse è ancora peggio.