14 gennaio 2010

Oracoli.

Ce ne fossero...

In effetti ce ne sono fin troppi, uno ogni due calendari del nuovo anno, che sarà sicuramente meglio di quello vecchio. Antichi, moderni, letterari. Oroscopi occidentali, oroscopi cinesi, cartomanti abbondanti, abbonamenti a rabdomanti, 144 anzi no, ora è un altro numero: 144 era una truffa, quello nuovo, che è uguale, no.

Dove voglio andare a parare sotto questo cappello?
Bella domanda, potremmo interrogare le stelle, o le budella dei polli. Mi hanno detto che ormai i polli sono tutto petto quindi addio auruspex. Il mercato non è più in grado di assorbire questa figura professionale.

La faccio breve. Ieri ho visto che avevano regalato a mia madre il libro dei Ching. Regalo gradito, tra l'altro. L'aveva riposto in libreria tra i libri universitari di chimica di mio padre e la "ricchissima e nuova (nel '79) enciclopedia degli animali". Quella zona della libreria rappresenta per la mia famiglia, quello che il triangolo delle Bermuda è per i marinai.

Il libro dei ching è il più antico oracolo esistente al mondo. Funziona grossomodo così: si lanciano 3 monete per sei volte, ogni faccia delle monete ha un valore associato, 2 per lo yin e 3 per lo yang. Si sommano i valori che corrispondono a linee fisse, spezzate, intere, mobili. A secondo del risultato, il libro ci riserva una risposta a una nostra domanda, intima e profonda o stupida e faceta. Se tra ventidue secoli i nostri discendenti troveranno una scatola di baci perugina putrefatti e raccoglieranno i fogliettini di Moccia avranno la versione 2.0 dei ching.

Alla fine dell'800 un chirurgo tossicodipendente spiegò al mondo che le parole potevano curare le malattie. Fu preso per matto, ironia della sorte. Oggi, a molti, basta leggere uno dei suoi libri per considerarsi profondi conoscitori dell'animo umano.

Per i tossicodipendenti degli oracoli vale la stessa cosa. Le parole sul libro, le parole dell'oroscopo sui giornali e le riviste, le parole che escono dalle cornette a tre euro al minuto sono una cura.
La cura per la mancanza di autodeterminazione della loro volontà.
Il sé determina l'universo, e determina anche gli oracoli, la nostra cura, la nostra flebo di volontà, lo specchio sul quale il nostro transfert si riflette. Non so quanto costi il libro che hanno regalato a mia madre, il prezzo è stato grattato via, ma sono sicuro che sia molto più economico di una lunga terapia. Il libro inoltre non è un tossicodipendente, non tagliuzzava le persone, al massimo qualche graffio sulle dita e puoi sempre rimetterlo lì, tra "chimica organica I" e "Volume XIV: i grandi felini, dominatori della savana!"

E così sia, ballino le monete...Re di cuori: niente male.

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