7 settembre 2009

Domande e risposte...

...che sono non domande e non risposte. Proprio per questo possiamo chiamarle domande e risposte.

La prima volta che ho avuto a che fare con Susan Blackmore è stato qualche anno fa. In quel periodo stavo conducendo alcuni esperimenti coi miei sogni. Da quell'esperienza ho imparato molte cose, ma la più importate è questa: se non hai idea di cosa stai facendo, smetti di farlo! Potrebbe arrivarti un UPS fast delivery di sterco addosso.

Svegliarsi nel bel mezzo della notte con tutti i muscoli del tuo corpo paralizzati, rendendosi conto di non poter respirare, non è una bella esperienza. Soprattutto se non sai che durerà solo qualche secondo. Quei secondi sono un'eternità. Un tempo più che sufficiente a capire la vera essenza della parola panico! E' come annegare nel proprio letto. A dire il vero non ho mai rischiato di annegare, ma me lo immagino così.

E' stato grazie alla Blackmore che quel panico ha avuto un nome. Paralisi notturna. In ogni era, in ogni cultura, c'è stata della gente che è annegata nel proprio letto come me. La colpa è stata data a vari demoni, streghe, mostri che visitavano gli uomini nel sonno, tentando di soffocarli, strangolandoli o sedendo sul loro petto. Gli ebrei se la prendevano con Lilith. I sudamericani con una strega di cui ora mi sfugge il nome. I Babilonesi con Lilitu. Durante il medioevo era colpa delle Lamie. In Sardegna di Ammuntadore.
In realtà è un disturbo legato al turbamento della fase REM. E' proprio vero che chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni. E soprattutto non si sveglia paralizzato mentre sta soffocando.

Come mai mi sono messo a scrivere della Blackmore... a si... le domande... e le risposte.

Che cos'è il sè?

La Blackmore lo chiama selfplex. Sarebbe una sorta di supermeme. Corazzato. Enormemente evoluto. Racchiuderebbe in lui tutto ciò che ci da l'illusione di esistere e di agire. L'illusione di avere un qualcuno, dentro la testa, proprio dietro agli occhi, che abbia il controllo della situazione.
Ipotesi interessante, sicuramente elegante, se ci pensiamo il DNA venne isolato per la prima volta da Friedrick Miescher nel 1869. "L'origine della specie" era già stato pubblicato nel 1859. Magari tra qualche anno qualcuno riuscirà ad isolare e osservare un meme. Fino a quel giorno tutta la memetica potrebbe anche essere la "teoria nuova dell'imperatore" per quanto mi riguarda.

Il selfplex esclude, per come è definito, la libertà d'azione. Il presente racchiude il futuro per dirla alla Leibniz. Il nostro libero arbitrio sarebbe una mera illusione. I geni e i memi che ci hanno costruiti proseguirebbero, ciechi, verso il loro non fine. Può sembrare terrificante e assolutamente illogico a chi è digiuno della questione. Dal canto mio, non ho nessuna difficoltà ad accettare questa verità, non c'è niente dal punto di vista della fisica che ci porti in un'altra direzione. Tutti i modelli che descrivono il nostro mondo, dalla meccanica newtoniana, alla relatività generale, alla fisica quantistica puntano tutti nella stessa direzione. Non c'è volontà. E' tutto determinato. Il presente contiene il futuro in maniera ineluttabile.
Ci sarebbero però un paio di piccoli problemi in proposito...

Il primo sono le equazioni di Schrodinger e a riguardo temo che non vi basterà Google. Vi servirà piuttosto un bel po' di buona volontà, in caso vogliate cavare qualche ragno dal buco. Magari ci torneremo più tardi, in maniera approssimativa, per forza di cose.

Il secondo è che per creare un'illusione ci deve essere qualcuno da illudere.

Un kung-an è un quesito. Un dilemma che ci spinge a ragionare perchè apparentemente non c'è nessuna risposta alla domanda posta. "Che faccia avevi quando i tuoi genitori non erano ancora nati?"
"Che rumore fa un albero che cade in una foresta dove non c'è nessuno ad ascoltarlo?"
Ce ne sono moltissimi, sono usati nella pratica buddista come esercizi meditativi. Se la dottoressa Blackmore avesse praticato qualche buon kung-an probabilmente non sarebbe caduta nel suo errore.

Nel tentativo di risolvere il secondo problema che abbiamo visto (non credo che sia nemmeno a conoscenza del primo a dire il vero, quindi probabilmente lo ha visto come unico ostacolo alla sua teoria), ricade in ciò che aveva cercato di distruggere. Dopo aver annientato il sè, riducendolo a meme, è costretta ad ammettere l'esistenza di una coscienza, priva di volontà, che è il soggetto dell'illusione del sè, la vittima del selfplex. Distruggi la coscienza, poi ricreala, con connotati più vaghi. Ecco il suo lavoro. Ecco la sua risposta. Purtroppo solo dopo aver capito che la risposta è una non risposta, si può chiamare una risposta...appunto risposta.
Peccato. Sembrava un così buon tentativo.

Che cos'è allora questo sè?

Ma è ovvio! E' il creatore dell'universo!

Ok, lo ammetto, frase ad effetto. Ho giocato ad alzare la polvere. Mi scuserete. Non ho resistito.
Stavo pensando al primo punto, quello di sopra, quello sul quale ho soprasseduto. Vi ricordate quando ho scritto che la fisica non ammette libertà?
Le cose non stanno proprio proprio... ehm... in questi termini...

Chiunque si appresti ad addentrarsi in un argomento scientifico, che sia una conferenza, un articolo, un libro o semplicemente che stia ascoltando un amico, si chiede, intimamente, in cuor suo, se riuscirà a capirne il senso. Vi tolgo immediatamente questo dubbio. Non ci capirete nulla. Posso in compenso consolarvi dicendo che nessuno c'ha mai capito qualcosa su questa questione, forse Thich Nhat Hanh, ma su di lui torneremo in seguito.

La luce è fatta di particelle, chiamate fotoni. Probabilmente al liceo vi hanno insegnato che la luce ha una doppia natura, corpuscolare e ondulatoria. Dimenticate quelle lezioni. Ammesso che le ricordiate. Erano sbagliate.

Immaginate la luce come una pioggia di particelle, tante gocce chiamate fotoni. Queste gocce vengono in parte riflesse, ossia rimbalzano, sulle superfici. Avete presente la luna che si specchia sul lago? Il povero Narciso? Bene ci dovremmo essere. Se emettiamo una particella di luce per volta, un fotone, e lo mandiamo verso due lastre di vetro possiamo vedere che viene riflesso in media l'8% delle volte. Questa percentuale può variare dallo 0 al 16%, mai scendere sotto o sopra a queste percentuali, ma il perchè è lungo da spiegare e indifferente alla nostra discussione.
Abbiamo detto che se emettiamo una serie di fotoni, un certo numero verrà riflesso, il restante attraverserà le due lastre. Ma se i fotoni partono tutti dallo stesso punto, viaggiano alla stessa velocità, hanno la stessa massa e incidono le lastre con lo stesso angolo. Allora, come fa il singolo fotone a decidere se essere riflesso o attraversare la lastra?

Ecco una buona domanda (di quelle che sono non domande e proprio per questo possono essere chiamate domande). Nessun fisico ha mai trovato una risposta (Che faccia avevate prima che i vostri genitori nascessero?). Il mistero sta nelle equazioni di Schrodinger e nella regola del modulo quadrato. Quel fotone attraversa le lastre E è riflesso allo stesso tempo, di più, sta percorrendo tutte le traiettorie possibili dal punto di emissione fino al punto di arrivo, che sia esso oltre la lastra o meno, è in tutti i luoghi e in tutti i tempi. Sapete cosa determina l'evento?
Io. Il sè. Osservo il fotone e bam! Lui ha deciso quale traiettoria percorrere e se attraversare o meno le lastre. Ogni evento che accade nell'universo (tranne la gravitazione e la radioattività, vai a capire perchè) si può determinare attraverso la combinazione di eventi elementari come la traiettoria del nostro fotone, con la regola del modulo quadrato. Ogni singola cosa che accade è determinata dal sè.

Vi avevo avvertito che non ci avreste capito niente. Ma abbiate almeno fede. Inserite un cd nel vostro lettore, sentite la musica? Potete sentirla perchè le cose stanno come ho provato a spiegarvi. Perchè il sè crea l'universo!

Vi ricordate di Thich Nhat Hanh? E' un monaco vietnamita candidato da Martin Luther King al premio nobel per la pace nel 1967. Quell'anno il premio nobel per la pace non fu assegnato.
Per darvi un'idea di che persona sia, mentre durante la guerra in Vietnam i suoi seguaci venivano massacrati dagli americani perchè comunisti e fucilati dai vietcong perchè considerati anticomunisti, ha scritto questa poesia:

Promettimi, promettimi oggi, promettimi ora
mentre il sole splende là in alto
esattamente allo zenit, promettimi
se anche ti annienteranno
con una montagna di odio e violenza,
se anche calpesteranno la tua vita
e ti schiacceranno come un bruco,
se anche ti faranno a pezzi
e ti sventreranno,
tu ricorderai, fratello
che nessun uomo è nostro nemico.
Solo la tua compassione
e la gentilezza amorevole sono invincibili,
e senza limiti.
L'odio non potrà mai tenere a freno
la bestia che è nell'umanità.
Un giorno dovrai tu stesso
affrontare la crudeltà,
il tuo coraggio intatto,
i tuoi occhi pieni d'amore,
anche se nessuno saprà del tuo sorriso,
che sboccia come un fiore nella solitudine e nel dolore più grande,
chi ti ama ti vedrà ancora
viaggiare attraverso migliaia di mondi
nella nascita e nella morte.
Nuovamente solo, me ne andrò
a testa china,
sapendo che l'amore è diventato eterno.
E sulla strada lunga e difficile,
ci sarà ancora
la luce del sole e della luna
per guidare i miei passi.

L'ho "incontrato" per la prima volta poche settimane fa, passeggiando nei giardini pubblici della mia città. E' da allora che ho trovato la risposta alla nostra domanda (che è una non risposta e proprio per questo posso chiamarla risposta).

Che cos'è questo sè?

Ora immagino che vi aspettiate, come premio, dopo questa lunga lettura, che vi dia questa risposta (che è una non risposta e proprio per questo potete chiamarla risposta). Mi piacerebbe.
Purtroppo non posso. Non posso scrivere di quello che sta dietro al velo, dovrete, per forza di cosa darci un'occhiata da soli. Non basterebbero le parole (che sono non parole e proprio per questo posso chiamarle parole). Nè baserebbero i vostri sensi (che sono non sensi e proprio per questo posso chiamali sensi) e il vostro intelletto a capirlo. Ma sono sicuro che se siete arrivati a questo punto siete pronti per dare una sbirciata dietro al velo, vi serve solo la punta giusta per fare un taglio abbastanza grande da infilarci la testa. Buona fortuna di cuore.

4 commenti:

  1. ora ho paura dell'Ammuntadore :|

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  2. Saranno cazzi di hunty. Voi a milano avrete tipo il cummenda nero. O il romano ladrone notturno.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Ok, quindi confermi che l'Ammuntadore non può colpire sul continente? Ho passato una nottataccia.

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